Novazzano, non solo anziani ma anche per i giovani

Verso la votazione popolare del 13 febbraio: un progetto da 2,2 milioni di franchi.

Non possiamo continuare a pensare solo agli anziani. A Novazzano è urgente cambiare registro per portare l’attenzione sulla riqualifica e la rivitalizzazione del centro paese e delle iniziative a favore in particolare dei giovani e dello sviluppo della coesione sociale. Si gioca anche su questo la «partita» del 13 febbraio quando la popolazione sarà chiamata a votare sul credito di 2,2 milioni di franchi per progettare tre palazzine per anziani autosufficienti a Casate, progetto che metterà a disposizione 32 appartamenti a prezzo di mercatoe per il quale il Comune investirà, perbacco, una ventina di milioni di franchi. Non sono pochi tutti questi soldi pubblici, anzi. Sono soldi, poi, che peseranno per parecchi anni sulle spalle del contribuente novazzanese.

Insomma un investimento molto importante le cui conseguenze si possono già avvertire adesso. E ci spieghiamo: il Municipio, nel presentare il preventivo 2022, ha annunciato di aver deciso di rinunciare al progetto Garbinasca, dove le strutture sportive e non solo, risentono del peso degli anni. Si pensava, da temo, di realizzare un nuovo campo di calcio regolamentare e uno per gli allenamenti di rinnovare gli spogliatoi, di mettere a disposizione una sala polivalente e posteggi sotterranei. Campi sportivi di cui i Comuni vicini sono tutti dotati, ma che a Novazzano sono attesi da ben otto anni.

Anche questo progetto destinato ai giovani, sportivi e non, ma non solo comporterebbe una spesa pubblica non indifferente di diversi milioni di franchi. Pure a Novazzano però, non si può fare tutto e subito. E sulla dolorosa rinuncia al progetto Garbinasca, pesa indubbiamente anche il fardello finanziario previsto per il progetto di Casate.

Occorre, cioè, compiere delle scelte, scelte che l’Esecutivo novazzanese sembra già avere fatto ma che ora, nel caso degli alloggi per anziani autosufficienti previsti a Casate nelle vicinanza della casa anziani, dovrà essere confermato dal voto popolare, chiamato in causa da un referendum - lanciato da un gruppo apartitico sottoscritto da ben oltre 400 novazzanesi.

Ma non si tratta solamente di questo, della contrapposizione cioè fra progetti e investimenti pubblici. Bisogna anche riflettere sul futuro del paese, che in questo momento soffre anche per la mancanza di iniziative private, talvolta bloccate sul nascere come nel caso del progetto dell’arch. Botta, previsto nel nucleo, progetto che avrebbe a sua volta potuto dare un impulso su vari fronti, rinfrescando il cuore del nostro Comune e rinfocolandone la coesione, minata da una crescente disaffezione verso le relazioni intergenerazionali. Novazzano rimane oggi un bel paese residenziale, ma che vuole riappropriarsi anche di quella linfa sociale che regge l’anima di ogni paese. Il voto del 13 febbraio, in questo senso può diventare uno spartiacque significativo. per il futuro del Comune.

Ivano Lurati, CC Ldt, Novazzano

 

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