L’Informatore, 7 maggio 2021
Nel suo intervento sull’Informatore, la scorsa settimana, l’onorevole sindaco (Sergio Bernasconi) si dice stupito per la presenza di alcuni consiglieri comunali nel comitato referendario contro la costruzione di tre palazzine con appartamenti per anziani autosufficienti a Casate.
Dal momento che siamo stati presi in causa, desideriamo chiarire quanto avvenuto negli ultimi mesi: abbiamo motivato a più riprese e in modo approfondito la nostra posizione contraria, sia nelle Commissioni Gestione e Opere pubbliche sia in Consiglio comunale, ma purtroppo i nostri segnali di allarme non sono stati presi in debita considerazione.
È vero che nel 2017 avevamo appoggiato il credito per il concorso per l’edificazione delle palazzine a Casate. Allora però le premesse (e le promesse) erano ben altre! I tempi cambiano e quanto pianificato a suo tempo non è più attuabile per svariati motivi.
Dopo aver esaminato la richiesta del credito di 2 milioni per la progettazione dei tre edifici, sottoposta al Consiglio comunale pochi mesi fa, abbiamo subito capito che non avremmo mai potuto sostenere un investimento così oneroso e, soprattutto, rischioso per Novazzano!
In primo luogo, nel 2017 il tetto massimo di spesa prefissato dal Municipio era di 14 milioni: oggi inspiegabilmente siamo giunti a 19, senza considerare eventuali possibili (o probabili) sorpassi e vari aspetti non chiariti.
Secondo: oggi il Municipio vuole edificare subito i tre stabili, invece di procedere ad una realizzazione a tappe annunciata al momento del concorso, con i rischi di sfitto e non sostenibilità finanziaria che ne potrebbero conseguire.
Nel frattempo, il numero di abitazioni vuote a Novazzano è quadruplicato e il Mendrisiotto lamenta uno dei tassi di sfitto tra i più alti in Svizzera! Inoltre la popolazione di Novazzano è stagnante o in leggero calo.
Eppure la valutazione finanziaria elaborata dal consulente del Municipio non considera questi dati fondamentali nel calcolo della sostenibilità!
Secondo lo studio, l’opera è sostenibile finanziariamente, ma solo con un’occupazione al 100% degli appartamenti (affittati a un prezzo poco concorrenziale e notevolmente più alto di quanto prevedeva inizialmente il Municipio), al 90% degli spazi commerciali (478 m2) e dell’80% dei 101 (!) parcheggi. Visione più che ottimistica… illusoria, oseremmo dire.
Senza un’analisi approfondita del progetto in un’ottica di mercato, questo studio è insufficiente a giustificare una simile spesa. Qual è lo sfitto reale (abitativo e commerciale) a Novazzano? Gli affitti proposti saranno davvero concorrenziali e, soprattutto, sostenibili da chi si è detto interessato a uno degli appartamenti? Agli anziani che hanno ricevuto il sondaggio del Municipio, non è stato comunicato quale sarebbe stato il reale affitto mensile!
Non si è ancora iniziato a costruire, ma le fondamenta su cui poggia il progetto sono già fragili.
Non dobbiamo inoltre dimenticare la pandemia che ha colpito molte famiglie, non solo negli affetti ma anche finanziariamente. Anche i conti di Confederazione e Cantone ne risentiranno in modo importante. Queste difficoltà ricadranno inevitabilmente sui Comuni che dovranno rielaborare i loro piani degli investimenti e ridefinire le priorità. Non comprendiamo quindi perché il Municipio si ostini a respingere l’idea di un riesame dell’intero progetto. Siamo proprio sicuri che costruire queste palazzine sia davvero una priorità, o meglio, una necessità? Nel Mendrisiotto vi sono già strutture simili con molti appartamenti sfitti, e ciò dimostra che la domanda non è così elevata, come si vuol far credere.
Non va poi dimenticato l’impatto che questa edificazione avrà sul territorio comunale, già largamente maltrattato, col sacrificio di ben 9'000 m2 di uno degli ultimi terreni di queste dimensioni. E pensare che oggi con la modifica della Legge sullo sviluppo territoriale, il Cantone chiede ai comuni una valutazione delle zone edificabili e, laddove necessario, una loro riduzione, per favorire un uso parsimonioso del suolo. E il nostro Municipio cosa fa? Cementifica… Quando si dice che l’esempio vien dall’alto!
La popolazione è davvero informata e cosciente del salto nel buio che stiamo per fare con questi 20 milioni? Noi non abbiamo avuto nessun dubbio ad appoggiare il referendum contro questo progetto. Il nostro intento è di coinvolgere la popolazione. Fermiamoci dunque e ragioniamo insieme su dove vogliamo andare. Facciamolo per il bene di Novazzano e per le generazioni future.
Laura Panzeri Cometta e Claudio Luppi
Consiglieri Comunali
Membri del Comitato referendario