L’Informatore, 10 dicembre 2021

Sostegno alla terza età, permanenza nel proprio Comune, intergenerazionalità, qualità di vita, dignità dell’individuo: possiamo solo condividere questi concetti portati dal gruppo dei sostenitori degli appartamenti per «anziani autosufficienti» (vedi lettera sull’Informatore del 26 novembre). Noi siamo a favore di qualsiasi misura a sostegno dei nostri anziani: appartamenti adatti che garantiscano una migliore qualità di vita, spazi per incontri e servizi di appoggio.

Noi, invece, siamo contrari al mezzo per raggiungere l’obiettivo, contrari a questo progetto, irragionevole e dispendioso oltre misura. Il progetto voluto dal Municipio di Novazzano di tre palazzine per un totale di 32 appartamenti è uno strumento inadatto, sproporzionato per il nostro Comune e insostenibile dal punto di vista finanziario. Nella realtà l’investimento prospettato dal Municipio di Novazzano è un puro investimento immobiliare di 25 milioni di franchi, terreno incluso. Dobbiamo considerare attentamente gli aspetti concreti di questa impresa avventata, punto per punto, e non farci trascinare sul terreno della pura emotività.

Il piano di sostenibilità su cui si fonda il progetto è incompleto,  non considera tutti i costi che il Comune dovrà sostenere e stima in maniera troppo ottimistica i ricavi. Prevede infatti la piena occupazione degli appartamenti, quando a Novazzano – sulla base di una comunicazione incompleta e superficiale – una ventina di nuclei familiari si era dichiarata genericamente interessata. E alla popolazione non era stata indicata, quasi fosse un elemento secondario, l’entità reale degli affitti...

Se il progetto sarà accettato in votazione e il Municipio riuscirà ad edificare gli immobili, anno dopo anno il nostro comune accumulerà perdite elevate, dell’ordine di numerosi milioni di franchi, poiché non sarà mai possibile affittare la totalità degli appartamenti. Chi si assumerà allora la responsabilità?

La stessa perizia a sostegno dell’iniziativa del Municipio non valuta la bontà del progetto (ossia le sue possibilità di successo), bensì si limita ad evidenziare la perdita che verrà causata se gli spazi edificati verranno locati ai canoni proposti dal Municipio; e giunge infine alla conclusione che questi affitti devono essere aumentati del 14% per arrivare al pareggio dei conti! I nostri anziani sono davvero disposti a pagare qualsiasi prezzo pur di abitare in via Casate? Perché non è stata incaricata una società di consulenza immobiliare professionale che valutasse da un punto di vista strategico, finanziario e in ottica di mercato la reale necessità di edificazione del complesso?

A Balerna e a Chiasso, in strutture simili, attualmente il 50% degli appartamenti è vuoto, nonostante gli affitti siano concorrenziali e i servizi offerti molto interessanti. Per essere concreti prendiamo il caso di Balerna, comune che conta mille abitanti più di Novazzano. Ebbene dei 18 appartamenti a disposizioni per «anziani autosufficienti» solo 9 sono attualmente occupati (addirittura alcuni da anziani provenienti da altri comuni): il resto sfitto. Eppure sono garantiti tutti i possibili servizi di assistenza; e gli affitti, a seconda dei redditi, sono per la metà o per il 25% inferiori rispetto a quelli delle palazzine di Novazzano. Come può apparire realistico un progetto di 32 appartamenti con un 2,5 locali a 1360 franchi (spese accessorie e posteggio all’aperto inclusi)? In questi termini appare una proposta rivolta solo a una fascia (esigua) di cittadini benestanti.

Oltre a ciò è fondamentale ricordare che la progettazione di appartamenti per la terza età, secondo la Costituzione cantonale, non rientra nei compiti dei comuni: è il Cantone che ne porta la responsabilità e ne sussidia l’edificazione, anche in modo importante, solo quando essi risultano necessari. Il processo di quantificazione delle reali esigenze non è affidato a estemporanei sondaggi, ma svolto secondo criteri, ricerche e strumenti affidati a istituzioni specializzate in questo particolare ambito sociale.

Più ancora, nella sua pianificazione a sostegno alla terza età, il Cantone ha stanziato per i prossimi anni investimenti milionari per il potenziamento dell’assistenza e le cure a domicilio, compresi aiuti diretti per permettere agli anziani di continuare a vivere nella propria casa in modo autosufficiente, in tutta tranquillità e sicurezza. Dunque cercare di restare il più a lungo possibile nell’abitazione dove l’anziano ha vissuto parte o gran parte della sua vita, nel luogo a lui più familiare. Prioritario in questa strategia è mantenere, con un rafforzamento della rete di servizi di assistenza a domicilio, i nostri anziani nelle loro abitazioni: non sono parole nostre, ma del consigliere di Stato on. Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (v. il numero di novembre 2021 di Ì.ri.de, rivista di economia, sanità e sociale della SUPSI).

Contro gli anziani? Mai e poi mai. Contro un esperimento urbanistico sproporzionato, scollegato dalle politiche cantonali a favore degli anziani e che costerà caro ai cittadini di Novazzano!

Il Comitato apartitico per il NO al progetto delle palazzine per «anziani autosufficienti»

 

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